Il Rotolo di Ester
Descrizione fisica del Ms. 1. Megillat-Ester (Libro di Ester)
Civica Biblioteca Angelo Mai di Bergamo
testi di Erica Baricci
- Lingua: ebraico
- Materiale: pergamena. Lato pelo scuro, lato carne chiaro. Scrittura solo su lato carne.
- Qualità pergamena: sottile e pieghevole. Presenza di rifilatura. Rigatura visibile.
- Formato: rotolo. Composto da tre fogli pergamenacei cuciti insieme.
- Dimensioni [rotolo]: ca. 162 x 17 cm.
- Dimensioni [singola pergamena]: 1. 52.5 x 17 cm; 2. 51.5 x 17 cm; 3. 53.5 x 17 cm.
- Dimensioni [testo]: riquadro di scrittura (con due colonne di testo), 8 x 10.5 cm; singola colonna di testo: 4.8 x 7 cm; intercolunnio 0,4 cm; ultimo riquadro di testo, a colonna unica, 6 x 8 cm; testo: 5,2 x 7,3 cm. 23 righe di testo per colonna.
- Grafia: scrittura ebraica quadrata di tipo italiano, fine XVII secolo. Assenza di tagim (‘coroncine’) sulle lettere che li possono portare. Una parola è aggiunta, a colmare lacuna materiale, in grafia ebraica corsiva di tipo italiano, tarda, probabilmente già settecentesca.
- Decorazioni [dimensioni e descrizione]: xilografie prima e dopo il testo, lungo i margini orizzontali e tra specchi di scrittura. Le estremità di destra e sinistra del primo e del terzo foglio sono state ritagliate a trilobi. Lo spazio di destra (9,5 cm) prima dell’inizio del testo è decorato con motivi floreali, animali e grottesche. All’estremità sinistra lo spazio, altrettanto decorato con fiori e ghirlande, è di 12,5 cm. Al centro di entrambi campeggia uno stemma rimasto vuoto in cui il possessore poteva inserire i dati di famiglia. Il registro superiore e quello inferiore corrono lungo tutti i fogli e misurano 4,2 cm (altezza). Lo spazio è scandito da vignette (9,5 x 3,3 cm) che ritraggono scene della storia di Ester, alternate a greche (4 x 3 cm). Tra un riquadro di testo e il successivo, il bordo verticale (3,2 x 9 cm) è decorato con motivi floreali.
- Inchiostro [testo]: nero. Glossa posteriore (ויעש ) nella seconda colonna del quadro di testo n. 5 in inchiostro bruno.
- Inchiostro [xilografie]: nero nella prima pergamena, bruno nella seconda e nella terza. I disegni sono stati colorati a mano.
- Cuciture: le tre pergamene sono cucite tra loro con fili metallici. La cucitura è stata effettuata dopo l’impressione delle xilografie e la loro colorazione (a mano), ma probabilmente prima della trascrizione del testo.
- Rullo: ligneo, con punta superiore a tre ‘pomi’ e inferiore a due. Altezza: 28 cm.
- Stato di conservazione: buono. La seconda pergamena ha però subito un guasto. Visibili macchie, probabilmente di vino, che hanno rovinato alcuni disegni e diluito l’inchiostro di qualche parola. Un proprietario ricolora grossolanamente alcune immagini e riscrive a margine una parola che nell’originale era ormai illeggibile.
Interventi e correzioni: nella seconda colonna del riquadro di testo n. 5 il copista dimentica una parola (המלך ), ma la aggiunge nell’interlinea. Nella stessa colonna, un possessore riscrive una parola che nell’originale era ormai illeggibile (ויעש ).
Brevi didascalie per l’apparato figurativo
La Megillat-Ester, come ogni libro ebraico, si legge da destra a sinistra. Le tre pergamene che, cucite insieme (per un totale di 155 x 17 cm), costituiscono il rotolo, presentano una splendida decorazione xilografica che incornicia i dieci ‘specchi di scrittura’ (8 x 10.5 cm), divisi ciascuno in due colonne di testo (4.8 x 7 cm), tranne l’ultimo, a colonna unica (6 x 8 cm), ognuna delle quali contiene 23 righe di testo.
Ogni riquadro è separato dal successivo tramite una decorazione floreale (3.2 x 9 cm) che funge da cornice. Il registro superiore e quello inferiore (entrambi 3.2 cm circa di altezza) sono scanditi da 20 ‘vignette’ (9.5 x 3.3 cm), contenenti scene della storia di Ester, alternati a complicati motivi geometrici di losanghe intrecciate (3 x 4 cm).
Il margine destro della megillah, prima dell’inizio del primo riquadro di testo, misura 9.5 cm; l’estremità della pergamena è stata ritagliata in modo da apparire trilobata. In questo spazio troviamo un intreccio di fiori e grottesche, nel quale prendono forma quattro cerchi al cui interno ci sono quattro animali, rispettivamente, dall’alto in basso, in senso orario, un leopardo, un’aquila, un cervo, un leone.
La presenza di questi animali potrebbe essere un’allusione a un passo dei Pirqè Avot (5.20), raccolta di massime dei Maestri della tradizione ebraica: «Yehudà figlio di Temà diceva: “Sii ardito come un leopardo, agile come un’aquila, svelto come un cervo e forte come un leone per attuare la volontà di tuo Padre che è nei Cieli”». I quattro animali contornano due leoni rampanti che reggono uno stemma, vuoto, pensato per essere riempito coi dati del proprietario. Il margine sinistro della megillah, che segue all’ultimo riquadro di testo, misura 12.5 cm e riprende i motivi ornamentali dell’inizio del rotolo, ma senza gli animali. Un secondo stemma (destinato a essere riempito coi dati della famiglia materna o della moglie?), campeggia tra i tralci fioriti e sembra retto da un bastoncino intagliato che ricorda il rullo ligneo su cui si avvolge il rotolo.
colonna 1
colonna 2
colonna 3
colonna 4
colonna 5
colonna 6
colonna 7
colonna 8
colonna 9
colonna 10
Forniamo qui di seguito brevi didascalie ed eventuali commenti alle vignette con le scene della storia di Ester. Numeriamo da uno a venti, seguendo l’ordine destra-sinistra, alto-basso.
1. Re Assuero dà un banchetto per tutto il popolo di Susa nel giardino del palazzo reale (Est. 1:5-8). Assuero siede a tavola con sette personaggi, che probabilmente sono Carscena, Scethar, Admatha, Tarshish, Meres, Marsena e Memucan, sette principi di Persia e di Media molto vicini al sovrano (Est. 1:14). Per evocare l’ambientazione persiana della storia, (solo) i personaggi maschili vestono abiti di foggia orientale e turbanti. Nonostante non ci siano dettagli precisi sull’età di Assuero, egli è ritratto con la barba per suggerire la maestà della sua figura.
2. La regina Vashti appronta un convito per le donne nel palazzo reale (Est. 1:9); in seguito al suo rifiuto di presentarsi a corte su richiesta di Assuero, è promulgato l’editto per cui ella non può più presentarsi al cospetto del re (Est. 1:10-20). Nella seconda parte della vignetta, la scena è sintetizzata nell’immagine di Vashti condotta via da due dignitari.
3. Dopo la scomparsa di Vashti, Assuero chiede consiglio ai suoi ministri su che cosa fare. Essi gli suggeriscono di convocare a Susa tutte le vergini del regno, ospitarle nella casa delle donne, e scegliere come sposa quella che più gli piacerà (Est. 2:1-4). Il consigliere che, tra i sette ministri, si fa avanti nella vignetta a rispondere al re è probabilmente Memucan, colui che prende la parola a nome di tutti quando c’è da scegliere sul destino di Vashti (Est. 1:16). Partono i corrieri per comunicare in tutto il regno l’ordine del re di radunare a Susa tutte le belle fanciulle in età da marito (Est. 2:8).
4. Ester è condotta nella casa delle donne da Hegay, l’eunuco, che la prende in simpatia e le assegna sette ancelle (che camminano dietro di lei) e gli appartamenti migliori (Est. 2:8-10).
5. Assuero ama Ester più di tutte le altre e la sceglie come sposa. Nella vignetta, Ester è incoronata regina al posto di Vashti (Est. 2:16-18).
6. Mardocheo, cugino di Ester, siede presso la porta del palazzo reale per controllare che la fanciulla stia bene. Così, ode il complotto di Bigthan e Teresh, due ministri del re, che vogliono attentare alla vita di Assuero (Est. 2:21). Da notare la bellissima fontana al centro del giardino, che evoca l’ambientazione orientale della storia. Nella seconda parte della vignetta, vediamo Haman, il perfido ministro, insignito della massima dignità da re Assuero in trono, che lo onora con un anello (Est. 3:1-2). Haman è ritratto sempre con una faccia corrucciata e cattiva.
7. Dopo che Haman ha convinto Assuero a emettere un editto per distruggere gli ebrei, i segretari reali redigono le lettere con l’ordine perché sia diffuso presso tutti i satrapi del regno (Est. 3:12). Nella seconda parte della vignetta, vediamo Mardocheo che, angosciato per l’editto contro gli ebrei (Est. 4:2), è vestito di sacco davanti alla porta del re. Le ancelle di Ester e uno dei suoi eunuchi le riferiscono di Mardocheo (Est. 4:4).
8. Ester in trono riceve l’eunuco Hathac e lo invia da Mardocheo per sapere il motivo del suo comportamento (Est. 4:5). Hathac parla con Mardocheo sulla piazza della città, di fronte al palazzo reale (Est. 4:6). Mardocheo riferisce del complotto di Haman e dice di comunicarlo a Ester. Solo lei può avvicinarsi ad Assuero e intercedere per il suo popolo, anche se c’è il rischio che Assuero la condanni a morte: nessuno può presentarsi al cospetto del re senza essere stato convocato, pena la morte, a meno che il re conceda clemenza allungando il suo scettro al suddito avventato. Alla fine Ester accetta di parlare ad Assuero, ma impone a tutti gli ebrei, lei compresa, un digiuno di tre giorni e tre notti per prepararsi all’evento (Est. 4:7-17).
9. Ester si presenta al cospetto di re Assuero che le allunga lo scettro e le concede la grazia (Est. 5:2). Nella seconda parte della vignetta, vediamo nel giardino del palazzo il primo banchetto al quale Ester invita Assuero e Haman (Est. 5:4-5). Ester chiede ad Assuero di tornare il giorno dopo con Haman per un secondo banchetto, durante il quale lei svelerà la sua richiesta (Est. 5:8).
10. Haman torna a casa dal banchetto tutto contento, convinto di essere assurto al massimo degli onori. Si vanta davanti alla moglie Zeresh della sua magnificenza presso il re e la regina, ma riferisce anche dell’odio che nutre per Mardocheo (Est. 5:9-13). Zeresh gli suggerisce di costruire nel cortile di casa una forca alta cinquanta cubiti su cui far impiccare Mardocheo (Est. 5:14). Nella seconda parte della vignetta, Assuero non riesce a dormire e chiede che gli siano portate le Cronache del Regno da leggere. Lì trova scritto che Mardocheo ha sventato il complotto di Bigthan e Teresh contro di lui e richiama alla memoria l’evento (Est. 6:1-2).
11. Visto che Mardocheo non è mai stato onorato a seguito del suo atto di lealtà, Assuero convoca Haman e gli chiede che cosa bisogna fare per l’uomo che il re vuole onorare. Assuero pensa a Mardocheo, ma Haman crede che si riferisca a lui, quindi gli suggerisce come massimo onore di vestire il fortunato della veste reale e di metterlo in sella al cavallo del re, mentre un araldo lo precederà per le vie di Susa gridando: ‘Così si fa per l’uomo che il re vuole onorare’ (Est. 6:6-9). Il re ordina ad Haman di fare tutto ciò, ma per Mardocheo. Nella seconda parte della vignetta c’è il trionfo di Mardocheo, a cavallo per le vie di Susa tra il popolo in giubilo, preceduto da una scornatissimo Haman che ne annuncia la grandezza (Est. 6:11). Di notevole interesse è un dettaglio tratto dal Midrash. Alla finestra si vede una donna, la figlia di Haman, che sta rovesciando sul padre il contenuto del suo vaso da notte. Il Midrash infatti racconta che Haman, immaginando che il trionfo sarebbe stato il suo, e che Mardocheo lo avrebbe preceduto per annunciare la sua grandezza, ordinò alla figlia di rovesciare il vaso da notte sull’araldo, che pensava sarebbe stato Mardocheo, per umiliarlo. Grazie all’inaspettato cambio dei ruoli, però, Haman fu l’araldo! Senza saperlo, dunque, la figlia umiliò il padre e, quando lo scoprì, per l’onta si buttò giù dalla finestra.
12. Secondo banchetto a casa di Ester; Ester denuncia Haman davanti al re; il re esce in giardino in preda all’ira mentre Haman terrorizzato si getta sul divano dove siede Ester; il re rientra dal giardino e crede che Haman voglia far violenza a Ester (Est. 7:1-8). Nella seconda parte della vignetta, nel giardino Assuero discute con due eunuchi del destino di Haman, e Harbona gli dice che nel cortile di Haman è già stata eretta una forca (Est. 7:9).
13. Haman è impiccato sulla forca che aveva costruito per Mardocheo (Est. 7:10). Un particolare molto interessante della scena è rappresentato dal cane che guarda Haman nella sua rovina. Anche in questo caso sembra trattarsi di un’allusione midrashica: Haman è un discendente di Amalek, acerrimo nemico di Israele. Anche per questa ragione Haman non può che perdere: così vuole Dio, che la memoria di Amalek sia cancellata dalla terra (Ex. 17:14). Questa promessa fu esaudita nel momento in cui Haman e tutti i suoi figli furono uccisi. Ora, il Midrash paragona Amalek a un cane; in tal caso è come se l’antenato, trasfigurato in cane, fosse costretto a vedere la rovina della sua discendenza, causata dal suo comportamento. Secondo alcune credenze popolari ebraiche, di cui abbiamo per esempio testimonianza più o meno coeva in un italiano sefer miswoth nashim, un ‘libro di precetti’ per donne, l’antenato morto può vedere sulla terra che cosa succede alla propria stirpe (ringrazio la prof.ssa Mayer Modena per avermi fatto presente questa spiegazione). Nella seconda parte della vignetta, Assuero riceve Ester e Mardocheo, consegna a lei la casa di Haman e a lui l’anello che aveva dato in precedenza a Haman (Est. 8:2).
14. Ester si presenta di nuovo al cospetto di Assuero per chiedergli di revocare l’editto contro gli ebrei. Assuero le tende lo scettro e le promette che sarà fatto secondo la sua volontà (Est. 7:3-5). Il re dà ordine ai suoi segretari di scrivere nelle varie lingue del regno altre lettere (Est. 7:9), che autorizzano gli ebrei, nel tredicesimo giorno del mese di Adar, a vendicarsi dei loro nemici, uccidendoli e saccheggiando i loro beni. I corrieri partono veloci per portare ovunque nel regno il nuovo editto di Assuero (Est. 7:10).
15. Assuero veste Mardocheo di un mantello scarlatto e di una corona d’oro (Est. 8:15); ovunque giunga il decreto del re, gli ebrei sanno che possono vendicarsi dei loro nemici ed esultano per la loro liberazione e festeggiano (Est. 8:17).
16. Giunge il 13 di Adar e gli ebrei compiono stragi dei loro nemici (Est. 9:5).
17. Ester torna al cospetto di Assuero e gli chiede che i dieci figli di Haman siano impiccati (Est. 9:13-14). Impiccagione dei dieci figli di Haman. Si noti il dettaglio midrashico del figlio minore, Vaizatha, che rispetto ai fratelli fu appeso più in basso; tentò di allungarsi per toccar terra e salvarsi, ma non riuscì, perché gli mancava mezzo gomito.
18. Per celebrare e commemorare la vittoria, il 14 di Adar è istituito come giorno di festa, di gioia e di convitti. Ci si scambia regali e si fanno doni ai bisognosi (i vassoi carichi che sono portati via dai due servitori?). La festa di Purim, ‘le sorti’, è stabilita (Est. 9:18-26).
19. Ester e Mardocheo scrivono altre lettere per comunicare a tutti gli ebrei del regno l’istituzione del Purim in ricordo degli eventi accaduti durante il regno di re Assuero (Est. 9:29-30). I corrieri partono per consegnare le missive a tutti gli ebrei delle province del regno. L’ordine di Ester fissa la festività e tutto ciò è scritto in un libro (Est. 9:32), che sarebbe la Megillah stessa. Il libro di Ester è segnato da alcuni motivi ricorrenti (i banchetti, il ribaltamento dei ruoli e delle sorti, etc.). Tra questi, assai significativi sono i momenti in cui si fa esplicita menzione di libri, lettere e carteggi, e della loro lettura: tema molto adatto ad essere celebrato in una biblioteca. In particolare, nella riduzione figurativa di questa vignetta, è Ester stessa che scrive (da destra a sinistra, in ebraico) le lettere che istituiscono la festa di Purim, mentre nella Bibbia a scriverle sono Ester e Mardocheo. Molto spesso, in quest’ultima parte della vicenda, è la figura di Mardocheo ad essere messa in primo piano, più di quella di Ester. Al contrario, la megillat-Ester di Bergamo si chiude con l’immagine della protagonista, una donna, mentre compone il testo che, grazie a lei, ancora secoli dopo sarà letto ogni anno a Purim da tutti gli ebrei.
20. Celebrazione del Purim secondo la moda dell’epoca in cui fu composta questa megillat-Ester: alcuni personaggi in maschera suonano e ballano.